Il Cammino interiore, cos’è?

Quante volte si sente parlare di “cammino interiore” senza comprendere esattamente di cosa si tratta?
Con molta semplicità, possiamo dire che “il cammino interiore” è quella condizione umana e naturale sviluppata soprattutto dalle persone introspettive, nel corso della loro crescita. Queste persone, guidate dalla sensibilità, cercano nell’intimo percorso di sé, la risposta ai tanti interrogativi dell’esistenza, primo tra questi: “Io, chi sono?”.
Ogni persona nasce, cresce e vive ogni giorno percependo, più o meno consciamente, la difficoltà di essere nella chiarezza e dunque di trovare le soluzioni ai problemi quotidiani. Ciò che meravigliosamente avviene nella vita, senza che l’essere umano ne abbia consapevolezza è la ricerca costante di unione tra le tre parti fondamentali che lo compongono: corpo, mente e anima.
La persona vive a tratti l’equilibrio tra questi tre piani esistenziali, ma non sempre ne ha consapevolezza. Cosa rappresentano di noi, corpo, mente e anima in questa dimensione materiale?
Può essere di facile comprensione capire che il corpo ci permette di interagire con la materialità attraverso le azioni, e allo stesso tempo di percepire attraverso le sensazioni fisiche.
Con la mente invece, l’essere umano dà vita ad un suo esistere, originato dalla combinazione di influenze educative di vario genere: genitoriali, morali, religiose, sociali, ecc.
L’individuo, già dalla tenera età, assorbe le convinzioni e le credenze degli adulti che si occupano della sua crescita: genitori, nonni, educatori, ecc. Il bambino, quindi dà origine ad una propria mappa interiore, una sorta di manuale per la sua crescita, basato su ciò che egli crederà essere certezze.
Nonostante questa mappa, il più delle volte, il bambino sarà portato a valutare il mondo attraverso il filtro del giudizio e la percezione della dualità: questo è bene, questo è male, questo è giusto, l’altro è sbagliato, questo sì e questo no.
L’individuo che cresce, comincia a giudicare tutto come bene e male secondo i suoi punti di vista. Tutto questo per lui rappresenta un credo profondo, insindacabile proprio perché è la proiezione della sua mappa interiore.
Nascono da qui le convinzioni che limitano la visione che l’individuo ha della vita. Queste convinzioni vengono proiettate dalla mente che vanno a falsificare la verità, generando così il punto di vista.
L’anima è la parte più difficile da comprendere e soprattutto di cui prendere coscienza.
Solo l’anima ci può condurre alla verità di chi siamo e di quale sia davvero il nostro cammino in questa esistenza.
È l’anima che va cercata dentro noi. Attraverso il silenzio dell’umiltà, si può sentire la sua voce e si può così essere guidati, con verità, verso il grande mistero da svelare: Cos’è tutto questo? Chi siamo? Che senso ha questa esistenza?
Domande ovvie e legittime per chi sente vibrare dentro sè il mistero della vita.
A questo punto quando l’individuo inizia a porsi le domande fondamentali, percepisce la sua vita attraverso la vibrazione dell’anima ed ecco che il suo campo visivo si apre a 360°. La vibrazione dell’anima gli consente di accedere alla percezione più sottile che va oltre alla banale percezione dei cinque sensi, ho scritto volutamente: “va oltre”.
L’anima è la nostra vera intelligenza, è la nostra vera capacità di “vedere tutto” senza giudizio, solo con osservazione e presa di coscienza. È solo l’anima che può aiutarci a comprendere il dolore e la sofferenza, a comprenderne l’origine, l’utilità e l’insegnamento.
Solo l’anima può guidarci sul cammino della consapevolezza, aiutandoci a comprendere il perché di quegli eventi che provocano disagio, sofferenza e conflitti.
Nella vita attraverso questi episodi alcune persone si sentono punite e addirittura, a volte, castigate da un qualcosa di superiore, vittime di una punizione Divina.
Ci si sente vittima, perché non si conosce la verità della legge di attrazione, il vero ritmo dell’Universo, l’espansione e la contrazione del suo sapiente e immenso respiro, del quale tutti noi facciamo parte. Una verità che ci culla nella consapevolezza dell’Essere, come risultato di una continua e costante presa di coscienza del nostro vivere.
Compiere un cammino interiore ci permette di trovare la nostra anima, la sua intelligenza, la direzione corretta. Sì, c’è una direzione corretta da seguire! Ogni volta che “si sbaglia” strada e si inciampa in uno dei tanti inganni presenti nella realtà esteriore, che proiettiamo costantemente, ci si allontana dal ritmo di quel grande respiro che rappresenta la fluidità della vita.
Là dove ci è dato di vivere con consapevolezza, si è nell’amore, nella gioia e nella perfezione di ogni cosa che si compie dentro e fuori di noi. Il respiro dell’Universo è un enorme grande sorriso che illumina l’esistenza di questa dimensione e di tutte quelle che saremo prossimi ad esplorare.
Se cerchi il tuo cammino interiore, se trovi il contatto con la tua anima, con il tuo sé profondo, il peggio che ti può capitare è di trovare finalmente la pace interiore e la consapevolezza gioiosa che tutto ciò che ti circonda è perfetto così com’è!
Non mi sto riferendo ad una perfezione “umana”, che di fatto non esiste, ma alla perfezione di un Piano Superiore, di cui siamo già parte, ma dobbiamo volerne fare parte, e questo può accadere solo quando entriamo in quella condizione vibrazionale.
Questa condizione di perfezione è già presente dentro te ma solo la tua anima ti può condurre ad unirti alla perfezione del Sé Superiore e da lì vibrare di essa.
Nella nostra “realtà”, noi siamo ciò di cui vibriamo, dunque credo che sia meglio per tutti migliorare la propria vibrazione per causarci un’esistenza più gioiosa.
Il cammino può essere lungo o breve, ma sicuramente non si può raggiungere la connessione con il Piano Divino se non c’è un continuo lavoro su di sé: ogni giorno, instancabilmente, umilmente e con il cuore colmo di amore, dedizione e gratitudine.
Entra dentro di te e dai suono alla tua luce.
Sonia