Prenditi cura di te e impara ad amarti

Prendersi cura di sé, è il più grande atto d’amore che possiamo fare non solo verso noi stessi, ma verso l’umanità intera. Perché?
Perché solo se ci amiamo abbiamo la possibilità di amare gli altri veramente e con sincerità. Diamo agli altri ciò che siamo e, se in noi C’E’ amore, ci risulterà semplice DARE amore.
Ma cosa vuol dire amare se stessi?
Liberarsi di tutto ciò che è presente dentro noi che riteniamo essere negativo per vivere con serenità: la rabbia, il rancore, la tristezza, la vendetta, i sensi di colpa.
Essere in uno stato di benessere interiore ci aiuta a vedere “tutto” con occhi diversi, più limpidi, con maggior chiarezza e serenità.
Essere in uno stato di benessere interiore ci aiuta, quindi, a comunicare con più tranquillità, pazienza e gentilezza, ad accogliere “l’altro” con più amorevolezza.
È bene sapere, però, che lo stato di benessere interiore conosce più livelli di serenità e pace. In noi, vi è una parte profonda dove risiede la consapevolezza dell’Amore, che non è l’Amore romantico legato ai sentimenti, ma una condizione più sottile e raffinata che Gesù e gli illuminati di ogni tempo ci hanno invitato a trovare.
Esiste uno stato profondo di benessere, di pace, di Amore, di Vero Amore che è lo stato di beatitudine.
La beatitudine è quella condizione che appartiene al devoto, al Santo, alla persona di Spirito che vive la sua vita nella condizione dell’amore, nell’Essere Amore e che tutto vede e osserva solo ed esclusivamente attraverso gli occhi del Cuore.
Essere nella beatitudine, dunque in uno stato di elevato amore spirituale, ci consente di comprendere esattamente che “l’altro”, colui che fino a ieri si giudicava e criticava, di fatto “Sono io”! “L’altro” è un individuo esattamente come me, imprigionato nella debole condizione umana dove crede di non aver scampo alla sofferenza sin quando non giunge a conoscere una parola chiave: La Consapevolezza.
La Consapevolezza è luce che rischiara il buio cammino della vita colmo di inganni, dubbi, incertezze, paure ma soprattutto avvolto dal mistero del “perché siamo qui?”, “Chi siamo?”, “Qual è il nostro vero scopo su questa terra?”
Qui cito Dante Alighieri e il famoso primo verso della prima terzina del canto primo dell’Inferno:
“Nel mezzo del cammin di nostra vita,
mi ritrovai per una selva oscura
ché la dritta via era smarrita”
Quante anime nel corso dei secoli sono state invitate alla meditazione sulla propria condizione umana, attraverso questi versi che vibrano intensamente nel cuore dell’anima?
Del resto, si sa che La Divina Commedia, non è solo una delle più grandi composizioni letterarie di tutti i tempi, ma è un testo di grande spessore per l’allegoria con il quale l’autore tratta il cammino nei Tre Regni (Inferno, Purgatorio e Paradiso). Dante Alighieri, nella totale complessità del suo personaggio, non un semplice poeta, ma pensatore, filosofo ed esoterista, dona il suo raffinato contributo all’umanità, celando nella perfezione metrica, linguistica e poetica delle sue impareggiabili terzine, un ermetico pensiero filosofico ed esoterico che esprime contenuti di sottile risveglio della coscienza.
Dunque, considera con attenzione il Tuo Cammino… Porta attenzione a te stesso, a come stai con te stesso.
Come stai quando sei solo con te stesso?
Amati avendo per te amorevolezza. Non considerare i tuoi errori come tali e meno ancora come “peccati”, ma come eventi che ti sono accaduti affinché tu potessi comprendere di te e della vita qualcosa di più importante che va al di là del quotidiano vivere e delle comuni preoccupazioni: lavorare, mangiare, dormire, pagare le bollette, uscire con gli amici.
C’è di più, molto di più, che puoi arrivare a comprendere di quello che è il “PERCHE’” di questa tua esistenza. E allora in te, inevitabilmente, si risveglierà una luce e comincerai a sorridere, così saprai illuminare anche la Selva che poco prima era così oscura.