Vivere la vita

Le persone dicono di “vivere”, forse lo dicono perché respirano.
Infatti è con il primo respiro, al momento della nascita, che iniziamo la nostra vita in questa dimensione ed è sempre attraverso un ultimo respiro che si oltrepassa la condizione dimensionale e si muore.
Ma quando normalmente si parla di morte, di fatto, si parla di una cessazione di funzionalità del nostro corpo fisico dal punto di vista vitale.
Si spegne tutto: cervello, cuore, non si respira più, i 5 sensi smettono di funzionare…STOP! Questa è la morte fisica!
Ma molte persone vivono questa vita, in vita, da “morti” dentro.
Non mi riferisco alle persone tristi o deluse dalla vita ma coloro che hanno spento le loro emozioni e non vivono più di entusiasmi.
Mi riferisco a chi percorre questa esistenza senza mai chiedersi:
Chi sono? Da dove vengo? Qual è lo scopo della mia vita?
Nulla…
Molti individui nascono, crescono, studiano, lavorano, si creano una famiglia, passano da genitori a nonni crescendo i figli e poi i nipoti. Poi un bel giorno…muoiono.
Una vita perfetta vissuta secondo una programmazione mentale che rispecchia lo schema classico esistenziale.
Ma l’anima in tutto questo è riuscita nel suo compito?
C’è stata consapevolezza della propria essenza rispetto ad un presunto scopo di questa esistenza, secondo il quale l’anima si reincarna?
Queste sono mie considerazioni rispetto all’osservazione della conduzione della propria vita da parte di molte persone, perché sostanzialmente per loro va bene così.
Non è da criticare, ma osservando questa tipologia di persone ci si può porre una domanda: che senso ha avuto quell’esistenza?
Ha sicuramente un senso per la persona nella quale non sorge l’esigenza di trovare risposte ai grandi interrogativi dell’essere umano che riguardano la sua esistenza.
Molte persone, infatti, pur lamentandosi, non fanno nulla per cambiare il loro stato di vita disagiato, questo perché, inconsciamente, hanno paura di guardarsi dentro e scoprire che il loro universo interiore è lì per offrire infinite possibilità di scelta e dunque di direzione. Ma per vedere questo ci vogliono due cose fondamentalmente: tanta energia e soprattutto tanto coraggio!
Ecco perché io reputo siano persone molto coraggiose quelle che scelgono di seguire un percorso interiore di Crescita Personale, come quello da me ideato (Il Cammino dei Gigli), perché incontrare se stessi, faccia a faccia, probabilmente è la prova più difficile ed impegnativa per l’essere umano.
Per VIVERE, nel vero senso della parola, ci vuole uno strumento essenziale: la consapevolezza. Solo il coraggio interiore conduce alla consapevolezza.
Essa ti permette di vedere, di scegliere, di comprendere cosa davvero sia IL MEGLIO per te. Compiere le tue scelte attraverso il tuo Vero Io e non attraverso gli inganni di un ego che spesso rema contro la nostra vera essenza. Scegliere in base a ciò che tu SEI e non in virtù di una programmazione interiore dettata da condizionamenti educativi, morali, etici, religiosi, ecc., ecc…che ti fanno comportare come gli altri ti hanno insegnato ad essere e a fare.
Non è detto che ciò che sia meglio per gli altri, lo sia altrettanto per te: TU SEI TU, ognuno di noi è un mondo a sé, con potenzialità, abilità e qualità proprie.
Ecco a cosa può servire un percorso di Crescita Personale: imparare a conoscersi e scoprire che se i tuoi genitori usavano la bicicletta, tu potresti essere pronto a compiere un’upgrade ed utilizzare un’auto. Se i tuoi genitori prediligevano una vita ordinata e quadrata, con l’impiego fisso e lo stipendio sicuro (cosa che oggi è solo più una chimera!), tu invece potresti scoprire di avere potenzialità creative ed imprenditoriali che non sospettavi minimamente.
Vivere consapevolmente la vita è una cosa, “farsi” vivere dalla vita E’ BEN ALTRA COSA.
Siate consapevoli di cosa vivete, ma soprattutto di COME vivete.
La consapevolezza cambia il nostro modo di vedere tutto quanto, ci rende tutto più chiaro, ci fortifica e dunque…ci insegna la vera essenza della VITA, più dolce se viene aggiunto un ingrediente essenziale: l’Amore per ogni cosa, per gli altri e per ciò che siamo.