Vivere nell’Amore

Sempre di fretta in una vita frenetica, fatta di ritmi disordinati, incalzanti, cavalcando continuamente l’onda dello stress.
Internet sempre più veloce, cellulari e computer sempre più performanti, una tecnologia che porta l’uomo a forzare il suo ritmo biologico da una parte e dall’altra a fare sempre meno fisicamente. Ad esempio, con Alexa e la domotica: con un semplice comando vocale non devi più alzarti dal divano per spegnere la luce. Uno dei tanti esempi.
La tecnologia può essere certamente considerata un’evoluzione ma, sul piano della comunicazione umana e dei nostri ritmi biologici, certo è che sta modificando molto e in peggio.
Nel tempo dei social quanta gioia c’è ancora nell’incontrarsi per il piacere della luce di un sorriso, del calore di una carezza, del conforto di un abbraccio?
Nell’atto di “inventare”, l’uomo crea sempre qualcosa che presenta le due facce della medaglia: da un lato vi è la componente vantaggiosa e dall’altra quella che può essere usata in malo modo creando seri danni alla sua stessa evoluzione.
Nel mio modesto pensiero vi è un credo profondo: non è l’invenzione che segna un’evoluzione o un’involuzione dell’essere umano ma lo è il suo utilizzo.
L’energia nucleare, ad esempio, è stata una grande scoperta ma utilizzata come bomba atomica non ha segnato la vittoria di un esercito su di un altro, ha bensì rappresentato un momento di grande fallimento sul piano della pace mondiale, seminando morte e tracciando un segno indelebile nella memoria storica e genetica dell’essere umano.
Quindi l’amore dov’è?
La risposta potrà sembrare tra il romantico e il banale ma è di una semplicità e naturalezza unica: nel cuore, nella nostra anima.
Come potremmo esistere senza quell’alito di vita che è il respiro dell’anima?
Si dà tutto per scontato: il concepimento per primo. Ma cosa avviene esattamente in quell’attimo infinitesimamente piccolo che darà origine ad un essere umano?
C’è un’intelligenza che procede con una programmazione perfetta a comandare le cellule ad aggregarsi per formare un corpo pluricellulare, un organismo vivente che da embrione diventerà poi feto, poi bambino, adulto, una donna o un uomo! Ma quale meraviglia è la vita!
Possiamo ridurre tutto questo ad una spiegazione scientifica che si adopererà per spiegare nel dettaglio il processo biochimico secondo il quale un essere umano si forma dall’unione di un ovulo ed uno spermatozoo, oppure possiamo semplicemente percepire che esiste un atto di amore, una scintilla divina che la scienza ancora non sa spiegare.
È per questo che la scienza non esclude Dio o comunque una forma di grande intelligenza che ha dato origine a “tutto questo”, perché si rende conto che l’essere umano è ancora molto lontano dal punto di origine del tutto.
Tutti gli esseri viventi nascono, crescono, invecchiano e muoiono.
Cos’è questa energia vitale, questa scintilla di energia divina che dà la vita ad ogni essere vivente?
Ancora non lo sappiamo con precisione, lo supponiamo e allora è per questo che definiamo quella scintilla: “divina”.
Divino, per specificare che non è l’intelligenza umana a poter fare questo ma è un’intelligenza superiore che ognuno è libero di etichettare come vuole. Spesso nei millenni le varie civiltà l’hanno definita Dio.
Non possiamo capire con esattezza da dove provenga questa scintilla “divina” ma sicuramente possiamo osservare con quanto amore e cura essa dia l’input perfetto perché tutto si compia nella meraviglia della perfezione.
E di fronte a tanto meraviglioso amore, come possiamo poi non fermarci a guardare i colori stupendi di un fiore?
A meravigliarci dei giochi di luce che i raggi di sole creano tra le tante foglie di un albero rigoglioso? Come possiamo sfogliare una margherita per soddisfare il nostro egoico desiderio di un “M’ama, non m’ama?”, senza pensare che quella è una violenza al suo piccolo essere?
Quante volte siamo rimasti a guardare uno stormo di uccelli volteggiare danzando nel cielo con una precisione di ritmo ed un’eleganza di movimento così straordinarie da commuoverci nel profondo?
Ma quanto amore c’è nella natura?
Nella natura che non si preoccupa del cellulare o di Alexa ma semplicemente “vive” e fluisce nella perfezione delle vibrazioni silenti e armoniose della vita.
Quanto amore c’è nella cura, nella pazienza e nella dedizione che una rondine o un passero dedicano nel creare il proprio nido?
Ho appena usato una parolina magica: dedizione!
La dedizione è una delle forme più raffinate di amore.
Nella dedizione c’è comprensione dell’amore per la creazione, rispetto, cura e pazienza.
Dedizione è una parola che quasi non appartiene più al vocabolario corrente, perché non è più quasi presente nella nostra vita, in questa vita fatta di “tutto e subito”!
Si crede di andare avanti ma per andare avanti si dovrà tornare al passato, perché abbiamo bisogno di riprendere la connessione con noi stessi, ascoltarci nel profondo e rispettare i nostri ritmi biologici.
Oggigiorno, più che mai, è importante dedicare del tempo a se stessi in armonia con la natura che in ogni momento e in ogni cosa ci insegna l’amore e ci riporta in contatto con la nostra vera natura.
Tornare alle origini è la vera evoluzione.
Cercare la verità in noi stessi è la vera evoluzione.
Ritornare a dedicarci all’amore è la vera evoluzione.